ASM che?
ASMR non è musica, non è podcast, ma spesso ha a che fare con il parlato e il suono, e presto detto è questo:
Noi al Cerchio siamo sempre stati incuriositi da questa forma di intrattenimento, contemporaneo ma dall’indole primitiva. Alcuni lo chiamano rilassamento 2.0 proprio perché emerso nell’era digitale e soprattutto nell’Internet 2010, ma di fatto si tratta di qualcosa che precede le facoltà linguistiche. Prima di questo articolo ci siamo immersi un po’ nella questione e alcuni di noi l’hanno trovato piacevole, altri fastidioso. Lo abbiamo recepito vagamente di nicchia, ma allo stesso tempo abbiamo riconosciuto da dove viene. Uno di noi ricorda molto bene che durante le scuole medie un amico spesso tentava proprio di infastidire sussurrando suoni nell’orecchio, sibilanti, che introfulati nell’orecchio facevano rabbrividre il malcapitato, ma anche che quando un suo compagno alle superiori gli masticava di fianco la gomma lui inspiegabilmente sentiva un misto di disgusto e piacere. Sappiamo poi tutti che anche il libro più ostico o temuto o noioso può dare sensazioni gradevolissime quando le sue pagine di carta porosa sono sfogliate con grazia. E sono universali certi picchi dell’esperienza dal barbiere/parrucchiere: i suoni della forbice che taglia un ciuffetto di capelli, o quella spazzolata finale per togliere i residui. Allo stesso modo, il ticchettio leggero su una superficie può dare fastidio ad alcuni, mentre altri, se senza pensieri, sembreranno improvvisamente ipnotizzati. D’altro canto i bambini si sa si addormentano ascoltando la voce soffusa del proprio genitore anche se racconta storie di cappuccetti rossi sbranati dai lupi. E certi effetti poi sono sorprendenti, se prendiamo per buono quello che alcuni di noi giurano, e cioè che la parola giusta ha conquistato il cuore dell’amata quando è stata pronunciata con dolcezza intorno al suo collo nudo (certo in combutta col famoso ferormone). Forse non è un caso che il primo nome dato a questa pratica aveva a che fare con l’orgasmo (Attention Induced Head Orgasm). C’è chi dice per questo si tratti di un qualcosa da assumere con attenzione, come fosse una droga leggera, e chi ammette in effetti di non poterne fare più a meno perché si sente meglio. Ma non è così anche per l’innamoramento?, per il caffè? per la poesia?, per lo zucchero? Di certo è possibile parlare in questi termini di qualsiasi cosa, e quindi neanche ci prendiamo la briga di rifletterci su (per ora, sempre per ora). Ma è un fatto che questa nuova forma di intrattenimento sia diventata negli anni molto popolare. Non servono numeri, basta andare su You Tube e digitare ASMR e vi troverete di fronte una lista di canali verosimilmente senza fine.
Tutto in funzione del piacere
Ma non si tratta soltanto di quantità. Dalla sua prima apparizione ufficiale, storicamente datata intorno all’anno 2007 o 2010, chi crea questi video è chiamato ASMR artist. Artist è termine particolarissimo che negli ultimi vent’anni ha subito una trasformazione quasi radicale, ci torneremo un giorno. Senza affondare la questione, se si ammette che questi youtubers sono artisti, allora la creazione di ASMR è una forma d’arte; e come in tutte le arti ci sono zone che rimarranno per noi sempre incomprensibili.
Anni fa il ragazzo qui sopra ha infestato i nostri sogni. Uno di noi ricorda benissimo di aver smesso col salmone per mesi. Il video registra 17 milioni di views. C’è qualcosa di obiettivamente affascinante in questa forma meravigliosa di degrado a basso costo (non riferito al salmone ovviamente)
Da ragazzi un paio di noi odiavano i suoni del nonno mentre succhiava la minestra. Pensavano che quel gesto denotasse la maleducazione del parente, che in tavolate più ampie e formali ne rivelasse gli atteggiamenti rozzi e le origini contadine; eppure quegli stessi ragazzi anni dopo sono andati in Giappone e hanno scoperto che in quella terra meravigliosa succhiare con forza e vigore la brodaglia è un gesto dovuto da chiunque, anche durante una cena di capodanno, un pranzo in famiglia, e accettato persino agli ultimi piani di un albergo di lusso; e loro stessi, alla fine del viaggio, si sono ritrovati a godere della potenza del risucchio in diversi ramen bar, dove gli sono stati rivolti dei complimenti per la nuova tecnica acquisita. Si tratta di usi e costumi e reazioni che cambiano a seconda del luogo e delle abitudini. Dove un rutto a tavola coincide con la triste fine del business meeting, in altri posti è il culmine di un incontro ben riuscito. Se a certe latitudini una madre rimprovera la ragazza per quello stesso rumore molesto, in altre c’è l’orgolio di chi ha servito per un ospite grato della cena. Non abbiamo visto nessun ASMR artist ruttare nel microfono, ma non escludiamo che ci sia, perché nel contesto dell’ASMR ogni suono candidato è deprivato del suo valore civico ed è piegato alla funzione del piacere.
Anche per questo il pool di video su You Tube è davvero senza fondo. Abbiamo trovato un’offerta capace di soddisfare qualsiasi tipo di domanda e che ci ha dimostrato come anche in questo particolare settore ci sia la voglia di essere riconoscibili. Le dinamiche generali con cui si evolve la bestia somigliano tantissimo alle altre. C’è un pioniere, ci sono i seguaci. C’è l’allievo che non esce mai fuori dalla sfera di influenza del maestro, e c’è chi porta quella stessa tecnica a un livello superiore o su strade inesplorate. C’è chi spende moltissimi soldi per un video dalla grana particolarmente definita (per l’illusione della professionalità) e chi utilizza equipaggiamenti spartani per ottenere un effetto caldo. C’è chi prende la strada del glamour, con costumi e makeup che chiedono un posto agli studi cinematografici, e c’è chi invece si avventura senza vergogna e con controllata malizia verso il confine con il soft porn. Noi avremmo voluto intervistare tutti questi ASMR artists che abbiamo incontrato, e non è detto che non lo faremo. Per cominciare abbiamo deciso di chiedere a un ragazzo che appartiene alla cosiddetta seconda ondata di artisti ASMR. Il suo canale ci è parso immediatamente molto semplice, ma anche con quell’estetica che subito lo inserisce nel nuovo modo di fare video in rete. Si chiama Mauro Iannelli e siamo davvero contenti che ha risposto a qualche nostra piccola domanda.
You Tube channel di Mauro —> qui trovate anche i suoi altri contatti.
Intervista a Mauro
CP: Ciao Mauro, parlaci un po’ di te e della tua scelta di cominciare un canale ASMR
MI: Ciao, mi chiamo Mauro ho 17 anni e più o meno ho creato il mio canale you tube 7 anni fa , all’interno non ho mai trattato solo video inerenti all’ASMR poiché inizialmente è nato sull’idea di portare videogame. Con il tempo ho cambiato idee, nel frattempo avevo scoperto questo nuovo mondo dell’ASMR e quindi decisi di pubblicare il mio primo video incentrato su ciò e vedendo che aveva riscontrato un maggiore successo rispetto agli altri contenuti, con il tempo ho aumentato la frequenza, però continuando a pubblicare anche video inerenti alla mia vita e alle mie giornate .
CP: Ci spieghi in cosa consiste l’ASMR in parole povere?
MI: ASMR sta per Autonomous Sensory Meridian Response e il suo scopo è di portare una forma di rilassamento attraverso gesti e suoni che possono essere verbali o materiali, che prendono il nome di trigger.
CP: Trigger perché innescano una reazione…
MI: Sì, e ne esistono diverse tipologie, ad esempio il Tapping che consiste nel picchiettare sugli oggetti, oppure lo Scratching che invece consiste nel graffiare una superficie. In genere questi suoni portano ad avere dei brividi lungo la schiena che proseguono lungo il cuoio capelluto. Guardare video ASMR aiuta le persone a dormire o semplicemente a rilassarsi.
CP: Il tuo preferito?
MI: Il mio trigger preferito è il Brushing, che consiste nello “spazzolare” un pennello sul microfono, ma nei mei video prediligo l’uso del Whispering, cioè del sussurro, infatti i miei video sono quasi tutti parlati.
CP: Un motivo in particolare?
MI: Credo che alla fine sia uno dei trigger più belli, perché si porta lo spettatore al relax con solo l’utilizzo della voce e della bocca.
CP: Quanto è difficile rimanere nel sussurro, controllare l’intensità del suono? Ti viene naturale o hai qualche strategia?
MI: Io non trovo delle difficoltà nel rimanere con un tono sussurrato e nel mantenere un tono di voce uguale, non uso nessun tipo di strategia, semplicemente mi viene naturale.
CP: Un trigger che invece non sopporti?
MI: Non ho proprio un trigger che non gradisco, ma penso che una tipologia di video che non farò sono i roleplay [tipo di video in cui è simulata una situazione di vita reale o fantastica]
CP: Cosa credi sia più importante nel tuo tipo di proposta?
MI: Sicuramente la comunicazione e il modo in cui mi pongo.
CP: Come percepisci la comunità ASMR italiana? C’è competizione tra di voi o vi supportate a vicenda? Sai nella musica e nella letteratura ci sono spesso invidie e falsi sorrisi…
MI: Percepisco che ci sia una bella comunità ASMR. Nei miei confronti non percepisco nessun tipo di invidia o altro, come si suol dire io guardo il mio orticello.
CP: Segui altri ASMR artists?
MI: Faccio video ASMR ma non seguo persone specifiche, però tra i vari ASMR artists guardo più video di persone inglesi. Di italiani un po’ di più ChiaraASMR .
CP: Cosa ci trovi in più rispetto agli altri?
MI: La loro capacità comunicativa, hanno una loro voce, e credo che sia questo che gli permette di attirare l’attenzione dello spettatore.
CP: E cosa contraddistingue te dagli altri?
MI: Credo che quello che mi contraddistingue è che nei miei video parlo della mia vita e quindi non seguo proprio la “massa” degli altri creator, portando autenticità, infatti molte volte nei commenti mi capita spesso di leggere che piace il modo in cui mi pongo, in maniera spontanea, sembrando di essere in videochiamata, inoltre cerco di portare quello che piace anche a chi mi segue.
In questo video di qualche settimana fa, Mauro ripete la lezione su Leopardi sussurrando. Crediamo che sia un’idea divertente e brillante di unire utile al dilettevole. Quando noi ci ripetevamo Leopardi era di fronte a un muro di tristezza e ansie o allo spettro della prof. di italiano o al meglio di fronte a nostra madre che non ci cagava. Mauro invece ribalta la lezione da imparare, la trasforma in contenuto piacevole per lui e per chi lo ascolta. E se Leopardi vi ha sempre fatto un po’ dormire, siamo sicuri che non l’ha mai fatto in questo modo.
CP: Che attrezzature usi? Hai fatto di necessità virtù oppure hai scelto un equipaggiamneto preciso per il tipo di stile che volevi ottenere?
MI: Non uso attrezzatura particolare, uso un semplicissimo micorofino da pochi euro e il mio telefono.
CP: Come decidi cosa fare in un video?
MI: Quello deve esserci nei video lo decido al momento o comunque nei giorni precedenti ho una vaga idea che infine realizzo. In genere nella registrazione impiego una mezz’ora e la parte più lunga di tutto il processo è l’editing , perché ci tengo che non ci siano pause o comunque rumori indesiderati.
CP: Amici e familiari cosa pensano di questa tua attività?
MI: I miei familiari e i miei amici sono a conoscenza di quello che svolgo, ma sinceramente non mi sono mai posto la domanda di chiedergli cosa ne pensassero, perché se una cosa mi fa stare bene non credo ci sia la necessità di ulteriori opinioni.
CP: Hai mai (già) incontrato qualche pregiudizio riguardo quello che fai?
MI: Sicuramente ci sono stati pregiudizi rispetto a quello che faccio, ma più che altro invidia.
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C’è anche l’università (se non ci credete cercatela o chiedeteci il sito)
Naturalmente all’estero c’è un’Università per ASMR artists, Mauro non lo sapeva e prima di questa intervista neanche noi. Ci sono moltissime papers sull’argomento. La moda neuro-immaginativa ha invaso anche questa sfera degli stimoli. Da molti molti anni sembra sempre importantissimo osservare quali zone del cervello si fanno puntellate di rosso se stimoate da qualsiasi input. Non siamo sicuri di condividere questa particolare area della curiosità umana, ma come per il rutto siamo certi che molti altri troveranno questi studi gradevoli ed eleganti anche se a noi paiono sporchi e maleducati. C’è addirittura chi ha messo in questione la stessa esistenza di questo comportamento, chiedendosi se il tutto sia reale o no (altra domanda fantastica che può essere benissimo posta per qualsiasi cosa, dalla forchetta con cui mangiamo alla nostra immagine riflessa nello specchio). Come al solito le possibilità per la speculazione sono praticamente infintie e le lasciamo nel regno dorato appunto della potenza. Certo ci piacerebbe ragionare un pochino sui i rapporti che questa pratica ha con altre sfere dell’audio, cioè la musica o l’ingegneria del suono, e appena ne avremo l’occasione lo faremo.
Ma adesso vi dobbiamo salutare, il Cerchio sta girando di nuovo… alla prossima!